In carcere a 93 anni per scontare una condanna definitiva a sei mesi. E’ la vicenda paradossale di un anziano di Castrovillari, un eroe di guerra, nato nel 1919, malato, non autosufficiente, senza precedenti penali che è stato prelevato dalla casa di cura dove era ricoverato, a San Sosti, nel cosentino, e trasportato nel carcere del Pollino, per espiare i sei mesi di carcere comminatigli per aver rivolto minacce a una coppia di fidanzatini, infastidito dalle effusioni dei due all’interno di una corriera nel novembre del 2009. Per questo episodio era stato condannato in contumacia, perché impossibilitato a presenziare al processo per le sue condizioni di salute, sentenza diventata definitiva perché non appellata dal difensore d’ufficio dell’uomo. Ma non solo. L’anziano dopo essere stato immediatamente scarcerato su decisione del giudice del Tribunale di sorveglianza di Cosenza, Sergio Caliò, per essere sottoposto a visita medica nel nosocomio di Castrovillari, appena dimesso è stato incredibilmente di nuovo portato in carcere. Da qui, finalmente è uscito sempre si disposizione del giudice Caliò e riportato nella casa di cura di San Sosti. La vicenda è stata denunciata dal leader di Diritti Civili Franco Corbelli che ha chiesto al neo ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, l’apertura di una inchiesta su una vicenda paradossale, sconcertante, gravissima.
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