Si sentivano i padroni della città. Quarti di potere guadagnati a suon di schiaffi e calci, pugni e bastonate, incendi e pure qualche colpo di pistola. Sempre in gruppo, però, mai da soli, uno contro uno. All’alba di ieri i carabinieri ne hanno arrestati sei, mentre un settimo, marocchino, anch’egli destinatario d’una delle due ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari vergata dal gip di Rossano, è momentaneamente riuscito a sfuggire alle manette. “Street fight” (lotta di strada) hanno denominato l’operazione i carabinieri della compagnia cittadina che hanno lavorato in stretta collaborazione coi militari del comando provinciale. Perché secondo l’accusa il gruppo stava assumendo sempre più il ruolo di vera e propria gang. Né il tenente colonnello Vincenzo Franzese né il capitano Pietro Paolo Rubbo ieri mattina in conferenza stampa si sono sbilanciati sull’esistenza d’una associazione che riuniva questi sette e molti altri, ma hanno chiarito che le indagini sono ancora in corso e riserveranno altre sorprese. Ieri le manette sono scattate ai polsi di Primo Francesco Arturi, 24 anni, di Corigliano, già noto alle forze dell'ordine; Eugenio Gencarelli, 21, nato a Cariati ma residente a Corigliano; Leo David, 22, nato in Germania ma residente a Corigliano; Francesco Bomparola, 21, di Corigliano. Questi primi quattro sono considerati i responsabili dell'aggressione selvaggia, provocata da futili motivi, consumata a gennaio ai danni d'un 21enne coriglianese ai quali sono stati provocate lesioni permanenti al viso. Invece Maurizio Pacino Godino, 34 anni, di Corigliano, già noto alle forze dell'ordine; così come Cosimo Di Novi, 32, anch’egli coriglianese, sono accusati di avere aggredito e picchiato brutalmente, anche con un bastone, sempre a gennaio e per futili motivi, un operaio trentanovenne di Corigliano procurandogli lesioni permanenti alla spalla sinistra. In questo reato sarebbe stato coinvolto anche il marocchino che ieri è riuscito a sottrarsi alle manette. Tutti e sette sono accusati di lesioni gravi in concorso. Nel corso dell’incontro coi cronisti gli ufficiali dell’Arma hanno specificato che questi sette arresti rientrano in un iter investigativo più largo che sta cercando di fare luce sulla recrudescenza degli episodi di violenza, rapine e aggressioni varie, e che ha già portato a oltre trenta arresti in flagranza di reato a Corigliano solo nei primi quattro mesi dell’anno. A dire dei detective in divisa rientra in questo calderone pure l’arresto di Antonio Casciaro, il ventottenne coriglianese ammanettato mercoledì scorso poiché considerato il responsabile del furto della collanina strappata dal collo d’una pensionata 85enne il 19 gennaio nella cittadina ionica. Anche nei suoi confronti i militari hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Rossano. E pure Casciaro è stato rinchiuso ai domiciliari. Viene accostato all’operazione “Street fight”, ancora, l’arresto venerdì 12 aprile dei quattro responsabili dell'aggressione con successiva sparatoria in un’officina di Schiavonea. E non è finita, perché ieri è stato richiamato l’incendio dell’auto d’un carabiniere in servizio nel nucleo operativo e radiomobile della compagnia cittadina nella notte dell’11 aprile.