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Rifiuti, all’emergenza
si aggiunge lo sciopero

 Nel mezzo di una situazione disastrosa, e in alcune zone drammatica, sul fronte della spazzatura con i Comuni letteralmente sommersi dai rifiuti, scoppia nuovamente la tensione tra sindacati e “Ecologia Oggi” la società concessionaria provvisoria del sistema “Calabria Sud”. Per il 6 maggio è stata proclamata una nuova giornata di astensione in tutti i siti di trattamento dei rifiuti: Reggio Calabria, Siderno, Crotone e Rossano; oltre al termovalorizzatore di Gioia Tauro. La proclamazione dello sciopero avvenuta il 24 aprile da Cgil, Cisl e Uil è stata già comunicata alla Commissione di garanzia per il diritto allo sciopero alla luce del particolare settore ambientale, che è regolato da norme molto rigide. Già ad aprile era stata fissata una giornata di stop da parte dei lavoratori, ma poi in extremis era stata congelata attesa la gravissima situazione in cui versa la regione. Era stata la Prefettura di Reggio Calabria ad attivarsi per tentare di far fare un passo indietro ai sindacati. Da allora poco è cambiato: la situazione è sempre uguale, se non peggio, e nessuno sa cosa fare. Il Piano regionale per i rifiuti sembra sia delineato ma nel breve termine quello che preoccupa di più sono le condizioni igieniche dei territori che non riescono a smaltire i cumuli di spazzatura. Tra ritardi nel conferimento e impasse negli impianti, ogni giorno è una vera odissea. A questo si aggiungano i costi altissimi per i conferimenti da parte dei Comuni in discarica: spesso i camion devono percorrere tantissimi chilometri per poter conferire la spazzatura. La Regione ha in mano una patata bollentissima che è letteralmente esplosa: l’ordinanza che ha disposto il subentro nella gestione ordinaria del settore pone adesso l’amministrazione guidata dal governatore Giuseppe Scopelliti di fronte a uno dei problemi più seri da affrontare. Oggi l’assessore all’ambiente Francesco Pugliano in conferenza stampa a Catanzaro esporrà la situazione ereditata dall’Ufficio del commissario per l’emergenza ambientale che, per oltre 15 anni, ha gestito il settore con i risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti. E in tutti questi anni non si è riusciti a sfruttare la risorsa del termovalorizzatore di Gioia Tauro a causa della bassissima percentuale di raccolta differenziata. Per non parlare del quasi inesistente contributo al già fragile sistema di smaltimento programmato nel corso degli anni a servizio delle province di Cosenza e Vibo Valentia. Concetto sottolineato pure dal governatore Scopelliti durante la visita del ministro all’ambiente Clini. Ecco un passo del suo intervento: «La lunga fase dell’emergenza, durata oltre tre lustri, è sfociata in una serie di commissariamenti che non ci hanno consentito di elaborare un’efficace strategia. Il sistema dei rifiuti non è decollato perché Cosenza e Vibo non lo aiutano. Oggi sborsiamo tantissimo per portare fuori regione tonnellate di rifiuti, risorse che dobbiamo stornare da un bilancio in cui poi restano solo 5 milioni di euro per il sociale ». La questione da affrontare nell’imminente, oltre a liberare i Comuni dall’immondizia (soprattutto Reggio Calabria dove si registrano quotidianamente incendi di cassonetti e proteste dei cittadini), è decidere il da farsi con “Ecologia Oggi”. L’azienda di Lamezia Terme è subentrata al colosso francese Veolia, in regime provvisorio, a novembre scorso e il suo contratto semestrale scadrà a maggio. Entro sei mesi si deve programmare la futura concessione pluriannuale del sistema “Calabria Sud”, annunciò a suo tempo l’ex commissario Vincenzo Speranza. I 6 mesi sono passati e manca praticamente tutto. A breve la gestione provvisoria finirà e non c’è traccia del bando europeo per la gestione degli impianti. E a giorni scatterà pure la giornata di sciopero degli oltre 100 dipendenti della società. Come l’altra volta, è facile immaginare che partiranno subito convocazioni e incontri per scongiurare un’astensione che aggraverebbe l’emergenza rifiuti.

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