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In manette per droga
i gestori di un bar di
Cittadella del Capo

 Detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio: con questa accusa sabato pomeriggio sono finiti in manette i gestori del centro scommesse “Intralot-Orange bar” di Cittadella del Capo  Si tratta di Antonello Fiordaliso, di 47 anni, e Fabrizio Perrone, di 42 anni  Entrambi di Belvedere, sono ora ai domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria  Durante una serrata attività info-investigativa, i carabinieri della Stazione, guidati dal maresciallo Alfredo Fedele, assieme ai colleghi di Scalea, al comando del capitano Vincenzo Falce, sabato dopo le 3 del pomeriggio hanno fatto irruzione nell’esercizio commerciale di località Paneduro, a ridosso della Statale 18  All’interno c’erano diverse persone che stavano giocando le schedine: sono rimasti tutti sbigottiti alla vista dei militari dell’Arma, che hanno cominciato a perlustrare l’intero locale, dalla cucina al deposito  Alla fine hanno scovato 11 dosi di cocaina e 8 di marijuana, nascoste nel bagno dell’esercizio commerciale, molto frequentato anche da gente di passaggio sulla Tirrena inferiore  In attesa dei riscontri dell’Arpacal sul principio attivo del quantitativo sequestrato, i carabinieri torneranno per continuare la perquisizione nel centro scommesse, adibito pure a bar e a Internet point  Come da prassi, inoltre, a tutte le persone che al momento dell’operazione si trovavano dentro l’Intralot sono stati chiesti i documenti di riconoscimento per fare i dovuti controlli (pare, comunque, non sia risultato nulla di anomalo)  Messi i sigilli al centro scommesse, posto ora sotto sequestro, i due gestori sono stati poi accompagnati nella caserma di Cittadella del Capo  Poco dopo le 17 di sabato, i carabinieri hanno arrestato Fiordaliso e Perrone con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio  Entrambi, che sin da subito si sono dichiarati estranei ai fatti, sono ora ai domiciliari in attesa dell’udienza di convalida che potrebbe svolgersi già oggi in mattinata  La notizia dell’arresto e del sequestro ha fatto subito il giro della località tirrenica  Non è, comunque, la prima volta che il locale fa parlare di sé: mesi addietro un rogo notturno, molto probabilmente di origine dolosa, era divampato all’interno del centro scommesse, tra slot machine e arredi del bar  Un «tentativo di danneggiamento serio ma parziale», dissero all’epoca gli investigatori  Tuttavia, pare che al momento i due episodi (incendio doloso e droga) non siano correlati.

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