È un intrigo pruriginoso. Una trama peccaminosa che affiora dalla denuncia d’una donna trascinata nello scandalo dalla gelosia della moglie del suo amante. E con l’onorabilità ci ha rimesso anche la vettura che il marito fedifrago le aveva regalato. Per questo la donna tradita adesso rischia un’incriminazione per danneggiamento aggravato. La storia del triangolo amoroso è fermentata a Castrovillari dove Maria e Giuseppe (i nomi, naturalmente, non sono quelli veri, ndr) avevano vissuto e interpretato a lungo il loro matrimonio con passione. Ma l’intensità dei sentimenti, a un certo punto, ha cominciato a sbriciolarsi perchè aveva fatto irruzione sulla scena dei sentimenti Anna (anche questo nome non è quello vero), bellezza paciosa tipicamente mediterranea. Maria all'inizio non sapeva perchè suo marito fosse un po’ “strano”. Tornava a casa sempre più stanco e più nervoso. «Sarà il lavoro», pensava lei. Un lavoro importante, in vista, che lo impegnava fino a stremarlo. Era l’unica cosa sensata che le passava per la mente. Maria non riuesciva a pensare ad altro. Per questo non dava troppo peso al fatto che il suo uomo fosse improvvisamente così distante. E non si preoccupava nemmeno di dover andare in... bianco. «Aspetterò che passi», diceva. Però, col tempo ha cominciato a nutrire i primi sospetti. Dubbi che il suo Giuseppe potesse abbeverarsi a una fonte alternativa della passione. E così la poveretta ha finito per mettersi nei guai perchè, dopo aver scoperto l’adulterio, ha cercato di “punire” la rivale danneggiando la sua auto. Una vendetta, probabilmente, pianificata per spezzare quel legame ingombrante e rianimare la sua relazione amorosa. E così è fermentata la verità in questa storia di tradimenti e bugie con Maria che, indossando i panni del detective, ha cominciato un lungo pedinamento, spiando di nascosto il marito e scoprendo la relazione clandestina montata ai suoi danni. Quella coppia d’amanti sembrava particolarmente affiatata. I due si vedevano di nascosto a casa di lei. La vita a cinquant’anni per Giuseppe (il nome, naturalmente, è di fantasia, ndr) pareva improvvisamente risvegliarsi. Fuori dai confini del menage coniugale l’uomo aveva scoperto nuovi e più interessanti stimoli passionali. Ogni incontro gli regalava profonde emozioni che sembravano ormai sopite. Il feeling col nuovo partner si era cementato in quei mesi vissuti intensamente tra sesso e bugie. Facevano all’amore ogni volta che volevano, come piaceva a loro. Giuseppe le aveva regalato anche un’auto. Maria s’è avvicinata a quella dolorosa (per lei, naturalmente) verità lentamente. E quando ha scoperto il tradimento è rimasta sconvolta e turbata dalle possibili conseguenze. Giuseppe e Anna si vedevano spesso e ogni volta finivano a letto. E Maria era lì, appostata sotto quella casa. Vedeva il marito arrivare e restava lì, nascosta, fino a quando il suo uomo usciva da quel “covo”. Piangeva, non sapeva cosa fare. A casa, poi, non parlava più col marito. Lo guardava in silenzio, fissandolo negli occhi ma non aveva il coraggio di dirgli ciò che voleva. E, allora, un giorno avrebbe sfogato quella sua rabbia interiore danneggiando l’auto della sua rivale. Solo che Anna si sarebbe accorta di quello che stava accadendo sotto casa e filmava col telefonino la disperazione di quella donna. Un raid che avrebbe fatto in fretta il giro della città, suscitando curiosità morbosa, tra sorrisetti e inevitabili imbarazzi. Già perchè, dagli accertamenti svolti alla Motorizzazione, l’uomo risultava proprietario di quell’auto danneggiata per vendetta dalla moglie, anche se il veicolo era comunque in uso alla bella amante. Anna denunciava la moglie del suo amante allegando al suo esposto anche il filmato della “devastazione”. Giuseppe doveva ammettere davanti ai carabinieri del tenente Vincenzo Pappalardo la proprietà del mezzo in uso a quella donna apparentemente “estranea” al suo nucleo familiare. Infine, Maria, da quel giorno ha scoperto che i suoi problemi sono appena cominciati. Problemi seri, con la giustizia. A meno che Anna non decida di perdonarla.