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Tar blocca due volte
gli Ospedali Riuniti

All’Azienda Ospedaliera cittadina si dovrà ripetere nuovamente il concorso (nello specifico la prova pratica) per il reperimento di 11 medici del Pronto Soccorso. Il Tar di Reggio, ha dato ragione a una ricorrente Concezia Azzarella e ha decretato l’illegittimità della prova. Chiariamo subito che la procedura di concorso è stata avviata non dal direttore attuale Carmelo Bellinvia. Adesso, però, il tutto ricade sull’attuale vertice dell’A z i e nda che dovrà procedere a ripetere gli atti e ad approvare contestualmente una nuova graduatoria. La ricorrente si era posizionata 24.ma nella graduatoria di merito ma adesso è tutto nuovamente in gioco. Il ricorso, molto articolato, è stato accolto soltanto limitatamente alla prova «trasformata da pratica in scritta e non più in forma anonima» e per questo il Tar «ritiene che tutti i profili evidenziati siano fondati». Il Tar richiama in maniera severa l’ospedale «nel caso in esame, tutti i candidati utilmente inseriti in graduatoria non hanno affatto illustrato la soluzione diagnostica proposta e tutti hanno raggiunto e superato di molto la sufficienza. La prova è stata trasformata in una prova scritta, del tutto inidonea a saggiare le competenza manuali e operative dei candidati medici, ma essa non è stata svolta nel rispetto del principio dell’anonimato. Questa parte della procedura è inficiata da gravi illegittimità ». Contestate pure tutta un’a ltra serie di irregolarità che adesso impongono all’a m m inistrazione di ripetere le operazioni di concorso dalla prova pratica in poi, tenendo ferma la valutazione delle prove scritte e quella dei titoli dei candidati». Anche un altro appalto finisce sotto la lente di ingrandimento dei giudici amministrativi e anche in questo caso l’Azienda è costretta a vedersi dichiarare illegittima una revoca; in questo caso, però, l’ospedale è stato solo indirettamente interessato in quanto il ricorso principale della ditta Sanitelgest è stato indirizzato nei confronti della Prefettura per contrastare l’informativa antimafia. Alla società era arrivata la comunicazione di interdizione dall’ufficio di governo reggino e l’Azienda aveva contestualmente proceduto alla revoca immediata dell’appalto. Ma le informazioni contenute nell’informative, a giudizio del Tar, non sembrano «aggiornate alle evoluzioni delle vicende e non trovano rispondenza con la produzione di parte ricorrente». Addirittura pare che il titolare della ditta sia diverso rispetto a quello attenzionato dalla Corte d’Appello e quindi il collegio dei giudici (Ettore Leotta, Salavatore Gatto Costantino e Valentina Santina Mameli) ha sospeso l’informativa antimafia «anche al fine – si legge nell’ordinanza – di ordinare alla prefettura di Reggio il riesame degli esiti cui è pervenuta alla luce della documentazione prodotta dalla ricorrente e di ogni altro elemento utile ai fini di una completa disamina delle situazioni rilevanti ». L’udienza di merito è stata fissata al 9 ottobre prossimo e solo in quella data sarà possibile conoscere l’esito del procedimento. In ogni caso anche l’ospedale sarà interessato dalla vicenda.   

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