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Strozzata dopo la lite:
così è morta la 70enne
uccisa dall’ex “genero”

  La verità è ancora tutta dentro i dettagli di questa inchiesta. Pasqualino Giannieri, 51 anni, attende in cella l’udienza di convalida. E, forse, questa mattina davanti al gip parlerà per la prima volta. Lo farà per raccontare la sua verità. Dovrà spiegare come è morta Maria Carmela D’Aquila, la mamma della sua ex compagna. Far capire se tra quelle mura, martedì, poco dopo mezzogiorno e mezzo, c’è stato un omicidio o c’è stata una disgrazia. Dire se l’ha davvero colpita alla testa con quel pezzo di legno che stringeva tra le mani quando in casa ha messo piede Giuseppina Costanzo, la teste chiave utilizzata dagl’inquirenti per arrivare all’indiziato. Gli specialisti della scientifica dell’Arma, anche ieri, hanno esplorato nelle pieghe più remote di quell’appartamento per ricostruire la dinamica ancora aggrovigliata. Hanno osservato ogni particolare, fotografando tutto in quella stanza, compreso anche il letto sotto il quale Maria Carmela era rotolata dopo essere caduta. Investigazioni tecniche scrupoloso che il tenente Vincenzo Pappalardo ha disposto per cristallizzare una dinamica che l’autopsia potrebbe aver modellato in maniera diversa rispetto alle prime ricostruzioni. Forse, la donna non è morta per un colpo ricevuto alla testa. Forse, potrebbe essere morta per altro. Probabilmente, per soffocamento in seguito a una vigorosa stretta al collo. Una ipotesi che dovrà essere necessariamente approfondita da altre indagini il cui contenuto dovrà, successivamente, essere incrociato con i dati anatomopatologici offerti dall’accertamento necroscopico eseguito, ieri pomeriggio, sul cadavere della settantenne. Per ore, il consulente tecnico della Procura, Walter Caruso, è andato alla ricerca dei segni sul corpo della pensionata uccisa per ricavare la causa del decesso. L’esperto, nominato dal procuratore capo Franco Giacomantonio e dal pm Maria Grazia Anastasia, ha annotato tutti i rilievi nella sua agenda. Elementi da studiare, successivamente, in laboratorio. In serata, poi, c’è stato un lungo summit in Procura col magistrato inquirente per rimettere insieme gli appunti di questa indagine non ancora definita. Un vertice che è andato avanti per tutta la notte. E stamattina, il pm Anastasia chiederà al gip la convalida del fermo con l’emissione dell’ordinanza cautelare in carcere nei confronti di Giannieri. L’uomo, che per adesso, è accusato di omicidio volontario, è difeso dagli avvocati Lucio e Carlo Esbardo.

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