Processo d'appello ai presunti esponenti della cosca Gentile-Besaldo di Amantea e del medio Tirreno cosentino, confermate nei confronti degli imputati nove condanne di primo grado. La sentenza emessa dai giudici della corte d'appello di Catanzaro. I giudici hanno anche ssolto il sottufficiale della Guardia di finanza Domenico De Luca dai reati di rivelazione del segreto istruttorio con l'aggravante delle modalità mafiose per i quali era stato condannato in primo grado alla pena di duea nni di reclusione. De Luca , difeso dall'avvocato Francesco Gambardella, è stato ritenuto responsabile del reato di accesso abusivo ad un sistema informatico ed è stato condananto a 8 mesi di reclusione, con la sospensione della pena.Nel secondo processo d'appello è stata confermata la condanna di primo grado a 4 anni di reclusione per Francesco Muto, detto il "re del pesce" presunto boss e capo storico dell'omonima cosca, accusato di concorso esterno all'attività della cosca Gentile di Amantea.
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