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Perquisita l’abitazione
dell’ancora latitante
Domenico Mezzatesta

abitazione mezzatesta

Non è stato ancora rintracciato Domenico Mezzatesta, 59 anni, vigile urbano in pensione, ritenuto responsabile del duplice omicidio di Giovanni Vescio, 36 anni, e Francesco Iannazzo, 29 anni, entrambi di Lamezia Terme uccisi il 19 gennaio scorso in un bar di Decollatura e che dopo l’omicidio si è dato alla fuga. Anche lui come il figlio Giovanni è destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Provvedimento che i carabinieri non hanno potuto ancora notificargli perché latitante. Ed in attesa della sua cattura l’altro ieri i militari della Compagnia di Soveria Mannelli, che stanno conducendo le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Domenico Galletta, nell’ambito dell’attività ricognitiva volta ad individuare eventualmente il luogo dove l’autore del duplice omicidio dei due lametini si nasconde, hanno effettuato una serie di perquisizioni con l’obiettivo di raccogliere ogni utile elemento. Gli agenti dell’Arma, previa autorizzazione della Procura lametina, hanno infatti effettuato una serie di perquisizioni domiciliari nelle abitazioni dei familiari e dei parenti di Domenico Mezzatesta. Attività di ricerca che non ha risparmiato neanche l’abitazione del latitante che, nel settembre dello scorso anno, fu destinatario di un violento atto di intimidazione. Ignoti collocarono presso la sua abitazione, proprio sotto la finestra della cameretta del figlio di 6 anni, un potente ordigno che nell’esplosione provocò forti danni strutturali all’edifico facendo addirittura sollevare il tetto. E nella sua casa di Decollatura l’altro ieri i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Soveria Mannelli si sono soffermati per diverso tempo, alla ricerca di qualche traccia che possa condurli a lui. Ricerche che si sono estese anche alle abitazioni di altri familiari di Mezzatesta, tra questi anche l’abitazione del figlio Giovanni che, subito dopo il duplice omicidio, fu sottoposto a fermo di indiziato di delitto. Fermo poi tramutato in arresto dopo l’interrogatorio di garanzia, perché ritenuto uno degli autori del duplice omicidio. Sono state in tutto sei le abitazione perquisite con scrupolosità investigativa da parte dei militari dell’Arma che, comunque, nonostante gli sforzi operativi non sono riusciti a trovare alcuna traccia o qualche utile elemento che possa portarli all’identificazione del luogo dove Domenico Mezzatesta si è rifugiato dopo il duplice omicidio. Subito dopo il fatto criminoso Mezzatesta fece perdere le sue tracce allentandosi dal luogo del duplice delitto a bordo della sua Fiat Panda che, poi, fu ritrovata nelle campagne tra Decollatura e Soveria Mannelli. Un duplice omicidio che ha scosso l’intera comunità di Decollatura, oltre che dell’intera zona del Reventino. Le due vittime, così come testimoniano le riprese della videocamera piazzata all’interno del bar dove è avvenuta la mattanza, sono state sparate con più colpi e poi finite con un colpo alla testa.  

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