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L’Etna erutta, nubi di
cenere fino in Calabria

Quinta attività parossistica dell’Etna negli ultimi cinque giorni. L’ennesima eruzione si è verificata ieri sera ed è durata diverse ore. Il tutto ha avuto inizio poco prima delle 15. Anche in questa circostanza, come nelle precedenti, l’eruzione si è manifestata dal cratere di Sud-Est, da dove è scaturita una forte attività esplosiva con emissione di cenere lavica, accompagnata da fontane di lava di forte intensità e ben visibili anche da Catania; con un’altezza tra i 700-800 metri sopra la bocca del cratere. L’ennesima eruzione lampo ha provocato l’emissione di nubi di cenere e colate magmatiche sia dalla fenditura che taglia l’orlo craterico sud-orientale, sia da una nuova frattura eruttiva che si è aperta sul basso fianco sud-occidentale del cono. Il braccio lavico che scende dal nuovo cratere di Sud-Est si dirige nella desertica Ve del Bove: «Si tratta dell’ennesima attività sommitale - hanno spiegato gli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania - fenomeni piuttosto rari. L’attività parossistica dell’ Etna è comunque tenuta costantemente sotto osservazione. Già alle 21.30 le fontane di lava sono cessate, mentre la colata lavica è proseguita per un altro po’ di tempo. La cenere vulcanica si è riversata abbondante nei paesi a nord -ovest dell’Etna; piogge prolungate di cenere sui comuni di Castiglione di Sicilia, Linguaglossa, Fiumefreddo, Moio Alcantara, fino ad arrivare nei paesi del messinese che si affacciano sul Tirreno e addirittura in Calabria, fino nel capoluogo Catanzaro. L’emissione di cenere ha obbligato la direzione della Sac, la società che gestisce lo scalo aereo di Catania, a chiudere l’aeroporto di Fontanarossa dalle 19.34 fino alle 22: «per verificare lo stato dei voli  visitare la pagina Voli del giorno » ha consigliato la Sac che dopo aver fatto dirottare i voli su Palermo (uno proveniente da Linarte, il secondo da Sharm el Sceikh, alle 22 ha deciso la riapertura di Fontanarossa. Il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un avviso di criticità elevata per l’area sommitale del vulcano. Sulla base di ciò un’ordinanza del Prefetto di Catania impone l’assoluto divieto di accedere al vulcano sul versante Sud- oltre quota 2920 metri, in prossimità della Torre del Filosofo,e sul versante nord oltre la quota di 2990 metri, in prossimità di Punta Lucia, fino al 28 febbraio. Naturalmente tutto è condizionato dall’evolversi della situazione che potrebbe modificarsi di ora in ora.

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