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I depositi bancari
del prete e della madre
al vaglio della procura

omicidio Nocito Belvedere

“Dalle nostre indagini non emerge alcun presunto traffico di diamanti. Al momento siamo impegnati a verificare ed incrociare i dati relativi ai conto correnti intestati a don Marcello Riente e alla madre”. Cosi il procuratore di Paola, Bruno Giordano, liquida le ipotesi di un traffico di preziosi legato all’omicidio di Iolanda Nocito, l’anziana madre di don Marcello Riente, massacrata nella sua abitazione a Belvedere Marittimo il 4 gennaio scorso in quella che apparentemente è sembrata una rapina finita male, ma che potrebbe anche essere stata una spedizione punitiva. Le indagini, che, ovviamente, non tralasciano alcuna ipotesi, sono focalizzate in particolare sull’enorme disponibilità finanziaria riconducibile al sacerdote. Ricordiamo che durante le perquisizioni in casa è stata trovata una notevole somma di denaro in contanti e che sui conti correnti e i depositi intestati al parroco e alla madre risultano continui versamenti di denaro, senza prelievi. Da dove arrivava tutto quel denaro? Come faceva un semplice parroco ad avere tanta disponibilità? E’ quanto stanno cercando di capire gli inquirenti perché in questo movimento finanziario potrebbe annidarsi il movente dell’efferato delitto compiuto in pieno giorno e in pieno centro. In tutto ciò don Marcello non appare molto collaborativo. Si è trincerato dietro un riserbo che sicuramente non aiuta le indagini. Atteggiamento tra l’altro mantenuto anche rispetto all’aggressione che lo stesso aveva subito in casa nell’ottobre scorso e che potrebbe essere legata all’omicidio della madre.

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