Il Parco Archeologico di Sibari è ancora sommerso dalle acque del Crati, esondato venerdì scorso. Il Sindaco di Cassano All’Ionio, Gianni Papasso, ha chiesto “aiuto” ed interventi urgenti, ai Ministri per i Beni Culturali Lorenzo Ornaghi ed al Ministro per la Coesione Territoriale Fabrizio Barca, invitandoli a Sibari oltre che per rendersi conto della difficile situazione, anche per dare alla collettività un segnale tangibile della presenza dello Stato, in un momento tanto difficile. Nella missiva il primo cittadino ricorda l’importanza di Sibari che "ha conosciuto l’epopea magnogreca con la fondazione, ad opera degli Achei nel 720 a.C., di Sybaris, la più famosa, opulenta ed importante Polis del mondo antico, che estendeva il proprio imperium dallo Ionio al Tirreno e che, prima fra tutte, giunse a coniare una moneta, statere d’argento incuso raffigurante il toro, simbolo di potenza e prosperità", sottolinea "come gli scavi archeologici e il museo archeologico nazionale della sibaritide, considerati patrimonio della intera umanità, dopo l’esondazione del fiume, con l’acqua che ha raggiunto in alcuni tratti il livello di cinque metri di altezza, rischiano di essere compromessi irrimediabilmente. Lo scenario che appare davanti agli occhi è molto sconfortante: il sito che, fino a poco tempo fa, era la meta preferita di studiosi, appassionati di storia e turisti, è divenuto un immenso lago di fango, che ha quasi del tutto cancellato anni di scavi e di ricerche per riportare alla luce una parte del luogo ove fu Sibari. Secondo la dott.ssa Simonetta Bonomi, Sovrintendente ai beni Archeologici della Calabria, i danni sono difficilmente calcolabili ed esiste il concreto rischio che molti reperti e testimonianze storiche non possano più essere recuperati” . Da qui l’accorato appello ai ministri per una visita e un intervento atto a ripristinare e recuperare al meglio l’area archeologica.
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