L’elettrodotto non sarà sequestrato. La sezione misure reali del Tribunale della libertà di Cosenza ha rigettato l’appello della Procura che chiedeva l’apposi - zione dei sigilli del tratto montaltese della linea dell’alta tensione Laino Borgo-Feroleto-Rizziconi. La vicenda segna un altro capitolo tra le montagne di carte che fino a questo momento ha prodotto la battaglia legale contro l’opera realizzata da Terna. Di fatto è la terza richiesta che viene rigettata da parte del giudice. Da anni le popolazioni della Valle del Crati protestano per le minacce che quei cavi, sui quali viaggia l’alta tensione, rappresentano per la loro salute. Nell’inchiesta, che ha registrato quest’ennesimo episodio di rigetto (è iul terzo per la precisione) è indagato l’amministratore delegato di Terna, Flavio Cattaneo. Secondo la magistratura inquirente l’impianto che passa sulla testa dei residenti di contrada Pianette e Luccetta di Montalto Uffugo emetterebbe onde elettromagnetiche che, nelle normali condizioni di funzionamento della condotta, supererebbero i valori accettabili. I sospetti della Procura troverebbero conferma nella verifica effettuata già nel giugno del 2009. Da allora è entrata in campo la Procura con un iter investigativo che porta la firma del procuratore capo della Repubblica Dario Granieri e dei sostituti Domenico Airoma e Donatella Donato. E sono anni, ormai, che il comitato civico “Insieme per la vita” si batte contro l’elettrodotto con la presentazione di esposti alla procura cosentina sottolineando le problematiche provocate alla salute delle popolazioni residenti nel tratto che ricade sotto la condotta elettrica. A tal proposito la magistratura inquirente fece compiere dei rilievi ai carabinieri del nucleo operativo ecologico di Catanzaro, al fianco dei quali operò anche il professore Luigi Caligiuri, al quale si era rivolta l’amministrazione comunale montaltese. Il docente mise nero su bianco la presenza di un danno per la popolazione residente nei pressi dell’elettrodotto. Secondo lo studio del docente i valori d’intensità del campo magnetico supererebbero i limiti di tollerabilità previsti dalla legge e, infine, anche quelli individuati dalle esperienze scientifiche. Allo studio del professore Caligiuri, però, si opporrebbe quello del professore Daniele Menniti, il quale escluderebbe la pericolosità concreta dell’opera avendo rilevato valori di campo magnetico inferiori al limite previsto dalla normativa nazionale. Va detto inoltre che oltre all’inchiesta della Procura cosentina altre iniziative sono state compiute contro l’elettrodotto. Sono state numerose, per esempio, le interrogazioni parlamentari presentate ai vari ministri dell’Ambiente. Nel 2011 il consiglio regionale aveva anche approvato un ordine del giorno che impegnava la Giunta ad avviare iniziative concrete affinché Terna modificasse il tracciato dell’elettrodotto, con l’interra - mento dei cavi. La stessa Terna, poi, si è sempre dichiarata disponibile a trovare una soluzione