L’emergenza rifiuti nell’alto jonio cosentino rischia di diventare anche un insanabile scontro istituzionale. Nel corso della riunione convocata dal prefetto di Cosenza Raffaele Cannizzaro sono emerse le contrapposizioni. Da una parte il sindaco di Cassano allo Jonio, Papasso che ha firmato una ordinanza con la quale impedisce agli altri 29 comuni individuati dal Commissario per l’ Emergenza Rifiuti di scaricare nell’impianto “La Silva” nel quale conferiscono già numerosi comuni. Dall’altro i sindaci di Rossano e Saracena che stigmatizzano la indisponibilità di Cassano e sono pronti a recarsi nelle procure di Rossano, Cosenza, Castrovillari e Catanzaro per impugnare l’ordinanza e denunciare le istituzioni responsabili di questo stallo. Il sindaco di Rossano Antoniotti ha definito vergognosa l’ incapacità dell’Ufficio del Commissario e irresponsabile l’atteggiamento di certa classe dirigente di fronte ad un problema che mette a repentaglio anche la salubrità pubblica. Antoniotti ha confermato che non consentirà la riapertura della discarica di Bucita attualmente sotto sequestro e ha chiesto che vengano requisite urgentemente dall’Ufficio del Commissario o dalla subentrante Regione Calabria, le eventuali discariche disponibili in provincia di Cosenza e nella Sibaritide. Non meno determinato il sindaco di Saracena che contesta al primo cittadino di Cassano allo Jonio di consentire l’accesso alla sua discarica a chi invece, su questo fronte ha tutte le carte in regola. Mario Albino Gagliardi ha chiesto al governatore Scopelliti e al presidente della provincia di Cosenza Oliverio di prendere in mano la questione e verificare l’opportunità di mettere a disposizione le discariche del territorio come quelle di Castrolibero e Scala Coeli. Gagliardi, pronto ad andare nelle procure a denunciare.