Tre inchieste giudiziarie
scuotono il Palazzo. Nel mirino
della Procura di Catanzaro
nomine e gestione dei dirigenti da
parte della Regione, nell’ambito
di tre fascicoli avvicinati da alcuni
punti di connessione.
Le tre indagini sono tutte affidate
al pm Dominijanni. La prima,
chiusa in queste ore, coinvolge il
presidente Scopelliti, la sua vice
Stasi e l’assessore Tallini, tutti accusati
abuso d’ufficio per la nomina
a dg del dipartimento “Control -
li” della dirigente esterna Alessandra
Sarlo, moglie del magistrato
Vincenzo Giglio, indagato dalla
Dda milanese per aver fornito notizie
riservate al consigliere regionale
Franco Morelli. Archiviazione
vicina per gli altri indagati: la
dirigente Rosalia Marasco e gli assessori
Pugliano, Gentile, Aiello,
Mancini, Caridi e Stillitani.
La seconda inchiesta, sempre
per abuso d’ufficio, coinvolge il
capo dell’Avvocatura regionale
Paolo Arilotta e i direttori generali
Franco Zoccali e Umberto Nucara.
Nel mirino un parere reso dai tre
che avrebbe consentito di bypassare
la sentenza della Consulta secondo
cui la stabilizzazione nei
ruoli delle Regioni deve avvenire
solo tramite concorso.
Infine l’inchiesta che coinvolge
la sola Sarlo: la sua nomina a commissario
dell’Asp di Vibo sarebbe
rientrata in un presunto scambio
di cortesie fra il marito, il giudice
Giglio, e Morelli.
Tre inchieste giudiziarie scuotono il Palazzo. Nel mirino della Procura di Catanzarono mine e gestione dei dirigenti daparte della Regione, nell’ambito di tre fascicoli avvicinati da alcuni punti di connessione.Le tre indagini sono tutte affidate al pm Dominijanni. La prima,chiusa in queste ore, coinvolge il presidente Scopelliti, la sua vice Stasi e l’assessore Tallini, tutti accusati abuso d’ufficio per la nomina a dg del dipartimento “Controlli” della dirigente esterna Alessandra Sarlo, moglie del magistrato Vincenzo Giglio, indagato dalla Dda milanese per aver fornito notizie riservate al consigliere regionale Franco Morelli. Archiviazione vicina per gli altri indagati: la dirigente Rosalia Marasco e gli assessori Pugliano, Gentile, Aiello ,Mancini, Caridi e Stillitani. La seconda inchiesta, sempre per abuso d’ufficio, coinvolge il capo dell’Avvocatura regionale Paolo Arilotta e i direttori generali Franco Zoccali e Umberto Nucara. Nel mirino un parere reso dai tre che avrebbe consentito di bypassare la sentenza della Consulta secondo cui la stabilizzazione nei ruoli delle Regioni deve avvenire solo tramite concorso. Infine l’inchiesta che coinvolge la sola Sarlo: la sua nomina a commissario dell’Asp di Vibo sarebbe rientrata in un presunto scambio di cortesie fra il marito, il giudice Giglio, e Morelli.