La tempesta giudiziaria è in agguato sui conti dei gruppi consiliari a Palazzo Campanella. La Guardia di Finanza di Reggio Calabria non si è fermata nemmeno in questi giorni di fine anno per tentare di capire come spendesse i soldi pubblici il gruppo consiliare “Insieme per la Calabria”, cui era iscritto Antonio Rappoccio, l’ex consigliere regionale arrestato per aver promesso posti di lavoro fantasma in cambio del voto. Gli investigatori delle Fiamme Gialle hanno già notificato al difensore, l’avv. Giacomo Iaria, la data dell’interrogatorio. Ad Antonio Rappoccio saranno sottoposti in visione numerosi assegni, riscontri di pagamenti e impegni di spesa con il denaro pubblico, oltre a una voluminosa documentazione già sotto la lente di ingrandimento della Finanza. Soldi – secondo gli inquirenti sarebbero circa 70.000 euro – che lo stesso Rappoccio avrebbe impegnato in scelte personali e, probabilmente, anche in modo disinvolto. Proprio in merito al “caso Rappoccio", ma anche per cercare di far luce sull’utilizzo del denaro pubblico da parte di “Insieme per la Calabria”, lo scorso 19 novembre il capogruppo in Consiglio regionale Giulio Serra è stato sentito come persona informata sui fatti dall’avvocato generale dello Stato Francesco Scuderi, il magistrato che sta coordinando l’inchiesta.
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