omincia da domani, antivigilia di Natale, la corsa per le primarie del 29 dicembre di Pd e Sel e si tratta di una vera e propria campagna elettorale in miniatura. Pochi giorni, tra spumanti e panettoni, ma con l'obiettivo decisivo di riuscire a staccare il tagliando per un posto utile nelle liste delle elezioni di febbraio. I nomi sono tanti e bisognerà impegnarsi al massimo ma non mancano le polemiche, soprattutto in casa Pd dopo la decisione di impegnare il presidente del partito Rosi Bindi nelle primarie di Reggio Calabria. Farà ticket con il suo amico di corrente Demetrio Battaglia, consigliere regionale che farà posto così a Demetrio Naccari Carlizzi, primo dei non eletti e capofila dei renziani in regione. I renziani si ritroveranno così con due postazioni istituzionali, visto che è presumibile che alla Camera possa avere un posto utile il sindaco di Diamante, Ernesto Magorno. Ma il punto del Pd non è solo l'accoppiata Bindi-Battaglia ma capire il ruolo di Minniti (che il coordinamento politico regionale "ha inteso mettere a disposizione delle decisioni nazionali sostenendone una adeguata valorizzazione") e della Calipari, mentre Bersani potrebbe riservarsi tra le sue cinque postazioni calabresi anche quella del sindaco di Monasterace, Lanzetta. Partita apertissima anche a Cosenza, con Mario Maiolo, che potrebbe lasciare il via libera alla Regione a Mimmo Bevacqua, suo ex nella Margherita, attualmente vicepresidente alla Provincia di Cosenza. Ma lì il nodo sono anche le candidature femminili, tra Enza Bruno Bossio e Stefania Covello, e quelle giovanili (Guglielmelli). Non sarà della partita, nonostante le tante voci, Salvatore Scalzo, che stasera ha fatto sapere di "non essere candidato e di non esserlo mai stato". In provincia di Catanzaro, invece, correrà alle primarie il commissario D'Attorre. Il quale, intanto, ha espresso "soddisfazione per la decisione di Rosy Bindi di candidarsi alle primarie in Calabria, fronte più esposto del Sud, e in una provincia, quella reggina, in cui la lotta contro la criminalità è decisiva per ristabilire la legalità e con essa lo sviluppo". Chi resterà fuori dalla contesa delle primarie del Pd è sicuramente Agazio Loiero, che alle primarie aveva sostenuto Tabacci, ma che ora fa sapere - nonostante il suo vecchio rapporto politico con la Bindi - che non se la sente di prendere parte ad una contesa siffatta. Il 29 dicembre primarie anche in Sel (stessi orari e stessi luoghi di quelle del Pd) e anche qui più candidati ma non Giannetto Speranza, il sindaco di una Lamezia dove il Pd gli ha notificato l'uscita dalla maggioranza. Anche nel partito di Vendola sarà partita aperta perché i posti utili sono al massimo tre ma i concorrenti almeno il triplo, tra Camera e Senato. Oggi, tra l'altro, nel pacchetto delle 23 candidature nazionali che Vendola ha annunciato chiudendo l'assemblea nazionale del suo partito ci sono i due calabresi Ida Dominijanni e Francesco Forgione. E' molto probabile che uno dei due capeggi la lista di Sel in Calabria. Sul centro si attende Monti: domani il presidente del Consiglio dovrebbe dire cosa farà e si inizierà a capire con quante liste si andrà al voto. Me è dentro l'Udc la contesa più aspra: troppi gli aspiranti ma i posti al massimo anche qui sono tre, due alla Camera e uno al Senato. Certo Roberto Occhiuto e poi forse Michele Trematerra, ma sono entrambi di Cosenza. A Reggio si preme per un posto, a Vibo scalpitano così come a Crotone. E poi: che farà il presidente Talarico? Centrodestra in standby: le liste saranno più di tre oltre a quella del Pdl. Pino Galati farà la sua, Scopelliti pure, Micciché anche. Candidati troppi per pochi posti soprattutto per il Pdl. Chi resta fuori dai posti utili? A Reggio corrono Foti e Lella Golfo; a Catanzaro Traversa forse si ricandida ma Aiello a quel punto è fuori gioco; a Cosenza almeno tre in lotta ma i posti sono due, oltre al Senato di Tonino Gentile, che lì dovrebbe restare. (ANSA).