Ancora due settimane e il nuovo tribunale di Castrovillari sarà pronto. La consegna è prevista infatti per fine dicembre. I lavori, iniziati nel 2007 sono stati completati. Nel mese di gennaio saranno arredati gli uffici e poi la procura e tutte le altre sezioni, ad esclusione del giudice di pace e degli ufficiali giudiziari che resteranno nella vecchia sede, potranno trasferirsi definitivamente lasciando cosi lo stabile che per decenni ha ospitato l’amministrazione della giustizia e le cui condizioni logistiche e strutturali non erano certo delle migliori. Il nuovo complesso, imponente e progettato sui requisiti di efficienza, funzionalità, sicurezza e comforts, costato 12 milioni di euro, è sicuramente il più moderno palazzo di giustizia della Calabria. Si sviluppa su più livelli, sotto il tribunale sopra la procura. Ben 10 le aule di udienza, ognuna dotata di camera di consiglio, e poi uffici, archivi, bar, pronto soccorso, biblioteca, cancelleria, ufficio postale. Probabilmente, oltre alla importanza strategica per tutta l’area nord della provincia di Cosenza, per le esigenze peculiari di questo territorio, anche l’aver speso tanti soldi e ultimato una struttura cosi importante avrà inciso sulla decisione del governo di lasciare in vita questo tribunale. Negli ultimi mesi, alla luce della decisione di sopprimere Rossano e accorparlo a Castrovillari, lo stabile è stato riadattato e rivisitato per poter accogliere gli uffici giudiziari della città jonica. Come ha precisato il procuratore capo, Franco Giacomantonio che con il presidente del tribunale sta seguendo personalmente i lavori di sistemazione, gli ambienti sono stati organizzati in maniera tale da poter ospitare al meglio e in maniera funzionale anche i colleghi di Rossano. Ovviamente, sempre che nel frattempo e con un nuovo governo il decreto di soppressione non venga rimesso in discussione. Qualche dubbio è d’obbligo attese le battaglie che a Rossano continuano per mantenere in vita il palazzo di giustizia e che, cosa poco probabile, ma non impossibile, una nuova compagine di governo potrebbe fare un passo indietro.
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