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Droga, decine di arresti
tra Lombardia e Calabria

I carabinieri del Comando provinciale di Milano hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 53 soggetti indagati per "associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi, riciclaggio e ricettazione".

I destinatari delle custodie cautelari emesse dalla Dda di Milano sono ritenuti appartenenti ad una struttura criminale che si approvvigionava della sostanza stupefacente direttamente dai cartelli colombiani della droga, per poi introdurla sul territorio italiano con un'articolata rete di corrieri. E ancora una volta Milano e la Lombardia, dove sono stati operati la maggior parte degli arresti, si riconfermano a un tempo terminale e al tempo stesso baricentro dell'importazione e della distribuzione degli stupefacenti.

Durante le indagini dei carabinieri che hanno portato all'esecuzione, oggi, di 53 ordinanze di custodia cautelare da parte della Dda di Milano per un ingente traffico di stupefacenti, è stato accertato un curioso particolare. Un corriere dell'organizzazione, nel trasportare 6 kg di cocaina in uno zaino e a bordo di un motociclo, ha perso lo stupefacente per strada ed è riuscito a recuperarlo seguendo le tracce di parte della sostanza dispersa sul selciato. Un elemento, questo, che poi ha dato il nome all'operazione, denominata, appunto, "Pollicino". L'indagine è stata condotta dalla Compagnia di Sesto San Giovanni, che fa parte del Gruppo carabinieri di Monza, e ha consentito di disarticolare un'importante organizzazione composta prevalentemente da italiani di elevato spessore criminale, estremamente radicata a Milano e nell'hinterland, che si approvvigionava della sostanza grazie a canali diretti con i cartelli colombiani, e introducendola anche per mezzo di ingegnose tecniche tra cui quella di sciogliere chimicamente la cocaina ed impregnarla nella lana poi utilizzata per filare tappeti che venivano importati in Italia. (ANSA).

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