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Treno contro auto,
madre di una vittima
straziata dal dolore

Treno contro auto a Rossano

"Figlio mio, figlio mio": il grido di dolore è rimbombato tra le mura della camera mortuaria dell'ospedale di Rossano dove una donna ha dovuto effettuare il riconoscimento del cadavere del proprio figlio. 

Al momento del riconoscimento del ragazzo era presente padre Attanasio Marcacci, sacerdote della comunità ortodossa del Patriarcato di Costantinopoli e parroco della parrocchia ortodossa di Schiavonea di Corigliano Calabro. Il sacerdote non appena è uscito dalla camera mortuaria ha detto di non aver avuto il coraggio di guardare il cadavere ma di aver recitato una preghiera di suffragio. Provati e colmi di lacrime altri parenti del giovane che è stato riconosciuto dalla mamma che è giunta a Rossano la notte scorsa dalla Romania. Davanti alla porta della camera mortuaria un mazzo di fiori con sù scritto "Da parte di tutti i romeni in Italia. Condoglianze. Prego per voi che Dio farà giustizia". All'obitorio dell'ospedale di Rossano ci sono solo quattro delle sei vittime, mentre le altre due sono state trasferite all'obitorio di Corigliano Calabro per mancanza di posto. Al momento si attendono gli altri familiari per il riconoscimento delle altre vittime da effettuare obbligatoriamente prima del dissequestro delle salme ed il trasferimento in Romania per l'ultimo saluto.

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