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Fiori e silenzio nei campi
il lutto dopo la tragedia

foto gazzetta del Sud

Oggi le inferriate del cancello sono coperte da fiori e lumini, da messaggi di romeni ed italiani. La terra rossa della speranza che a Rossano ha sepolto presente e futuro di sei giovani braccianti romeni. I lucchetti chiusi separano la strada dal passaggio a livello privato su cui sabato hanno trovato la morte : Gergel, Cristina, Dimitriu, Marilena, Ioneta e Aurelian. I campi su cui lavoravano, i “giardini” come li chiamano i braccianti, stamattina sono deserti. Gli alberi di mandarini si stagliano nel cielo azzurro, i frutti odorosi e maturi che nessuno raccoglierà. Il silenzio e l'assenza raccontano del lutto. Nel casolare dove i sei erano soliti pranzare, i tavoli spogli. Non c'è segno di vita. All'esterno i panni stesi ad asciugare. Asciugamani, vestiti, tute comode da lavoro che i sei giovani romeni non indosseranno più. Un furgone, in un campo vicino, è carico. Cassette di mandarini raccolti da una squadra di braccianti . Scarponi sporchi di terra, mani consumate dal freddo e dall'acqua, occhi velati di tristezza. Conoscevano le vittime, il pensiero ricorrente è per la più giovane del gruppo, appena diciottenne. Bionda, bella e veloce nel lavoro. Così la descrivono. Sembra impossibile che non ci sia più. Lei, e gli altri, compagni di fatica. I gesti rallentati, salgono sul furgone, verso un nuovo campo. Più soli, più fragili, invisibili.

 

 

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