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Bernaudo e Ruffolo al gip
"estranei alle accuse"

Alle domande dei giudici hanno risposto  l'ex sindaco di Rende e consigliere provinciale di Cosenza del Pd, Umberto Bernaudo, e l'ex assessore comunale e provinciale, Pietro Paolo Ruffolo, arrestati e posti ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Catanzaro chiamata 'Terminator', entrambi hanno dichiarato di essere estranei alle accuse.Accusati di corruzione e corruzione elettorale,  Bernaudo e Ruffolo sono stati sentiti dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catanzaro, Livio Sabatini, che ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare nei loro confronti. Umberto Bernaudo, difeso dagli avvocati Francesco Calabrò e Sabato Romano, è stato interrogato per primo. L’ex primo cittadino  ha  risposto alle domande del giudice fornendo la sua versione dei fatti e sostenendo di essere estraneo ad ogni ipotesi accusatoria. Poi è stata la volta di   Pietro Paolo Ruffolo, difeso dall'avvocato Franz Caruso, anche lui ha risposto alle domande e respinto le accuse. Al giudice sono state anche depositati una serie di documenti. Al termine dell'interrogatorio di garanzia l'avv. Caruso ha chiesto la revoca della misura cautelare per mancanza di indizi ed in subordine per l'insussistenza dell'esigenza cautelare relativamente alla possibile reiterazione del reato. Il giudice si è riservato di decidere nei prossimi giorni in merito alla richiesta del legale.

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