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Siderno, si pente
il boss Costa

costa

Si è pentito Giuseppe Costa, 62 anni, boss di Siderno, esponente di primo piano della “vecchia ’ndrangheta”. Il padrino della Locride, già condannato al carcere a vita con sentenza definitiva per i reati di omicidio e associazione mafiosa, ha alla fine deciso di “saltare il fosso”. Giuseppe Costa ha scelto, quindi, di dire basta ai legami con la
criminalità organizzata, dopo una vita vissuta nei ranghi della ’ndrangheta, a capo dell’omonima famiglia. Il sessantaduenne capoclan era in carcere da quasi un ventennio, da quando fu coinvolto in una retata della Dia che ha stroncato la rete di boss e gregari che a Siderno si scontravano senza risparmio di colpi nella guerra tra Costa e Commisso.
Costa fu arrestato nel 1993, dopo un paio di anni trascorsi da latitante, scegliendo la macchia per sottrarsi alle lupare dei picciotti avversari. Da ieri Giuseppe Costa è fuori
dalla mischia. Non milita più nelle gerarchie della ’ndrangheta, avendo già avviato un percorso di collaborazione con i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. La notizia del suo pentimento è trapelata nella giornata di ieri, anche se gli “spifferi” dell’avvio della collaborazione con la giustizia si facevano insistenti da giorni.

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