Meno vetrine aperte al sud in tempi di crisi economica e di impoverimento dei bilanci familiari. E' quanto emerge, seppure in modo non uniforme, di dati forniti da Unioncamere e relativi al periodo 30 settembre 2011- 30 settembre 2012, pubblicati da CorrierEconomia.
In un anno in Calabria, riportano i dati, le imprese registrate nel settore del commercio all'ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli sono diminuite di 61 unità da 6.502 a 6.441 pari a - 0,94%. Quelle del commercio all'ingrosso (esclusa vendita autoveicoli e motocicli) sono calate da 12.677 a 12.488 per una perdita di -1,49. Il commercio al dettaglio, escluso quello di autoveicoli e motocicli, è aumentato, invece, di 102 unità pari a + 0,27%. Il piccolo commercio si conferma, secondo gli esperti, come una forma di ammortizzatore sociale. Molte di queste realtà, però, non arrivano al secondo anno del loro progetto imprenditoriale.
Sono aumentate del 20,3% a Catanzaro le tariffe dei servizi pubblici per le piccole e medie imprese rispetto a quelle delle famiglie negli ultimi cinque anni. A dirlo è un'analisi di Unioncamere (Istituto nazionale distribuzione e servizi) e Ref Ricerche pubblicata oggi dal Sole 24Ore. L'andamento dell'ultimo quinquennio, che vede a livello nazionale una percentuale pari al 17,1 (per le famiglie la media si attesta al 14,6), mostra notevoli differenze per i vari capoluoghi. La ricerca propone anche una tabella relativa alla spesa 2011 per acqua, rifiuti, energia elettrica e gas naturale basata su quattro tipologie di impresa e realizzata nei capoluoghi di regione. Per un albergo con tremila metri quadri di superficie e otto addetti, a Catanzaro, l'esborso annuale è calcolato in 70.391 euro mentre per un negozio di parrucchiere con 70 metri quadri di superficie e due addetti si pagano 5.482 euro all'anno. Un ristorante con 180 metri quadri di superficie e 10 addetti si spendono 23.275 mentre per un caseificio di tremila metri quadri e otto addetti 73.950 euro.