Calabria

Sabato 23 Novembre 2024

Corso sulla Shoah
con Nava Semel

nava semel

"Stregata e affascinata: un'esperienza che mi obbliga a scavare nel mio passato, qualcosa di essenziale per un'artista legata alla Shoah", così Nava Semel, figlia di sopravvissuti e tra le più note scrittrici israeliane, al termine della sua lezione all'Unical. Giunta ad Arcavacata grazie all'Ambasciata d'Israele in Italia, la Semel è stata ospite d'onore del Corso di storia e didattica della Shoah che si è tenuto il 19 e il 20 ottobre. Il Corso, uno dei cinque organizzati dalla Rete Universitaria per il Giorno della Memoria con il patrocinio del MIUR in altrettanti atenei del Paese (Trieste, Bologna-Forlì, Teramo, Bari e appunto  Calabria), era stato presentato qualche giorno prima alla Camera dei Deputati, fra gli altri dall'ambasciatore d'Israele Naor Gilon e, per le istituzioni italiane, da Gianfranco Fini, Luciano Violante, Marco Rossi Doria, David Meghnagi e Paolo Coen.All'Unical i lavori sono stati aperti da Paolo Coen, curatore insieme a Viviana Burza dell’iniziativa.  La stessa Burza ha svolto una lezione centrata sull'insegnamento della Shoah nella scuola. Dinanzi a lei un uditorio di 265 tra studenti universitari e insegnanti, alcuni giunti da Reggio Calabria, Siracusa, Roma e addirittura da Avellino. Fra i relatori si è poi segnalato Giuseppe Spadafora, il quale ha rafforzato il taglio pedagogico con una relazione dal titolo "Educazione alla memoria della Shoah come educazione alla cittadinanza". La mattina di sabato 20 il Corso si è svolto presso il Museo della Memoria Ferramonti di Tarsia, partner dell'iniziativa con l'Ufficio Scolastico Regionale della Calabria. L'ex campo è stato teatro di vari eventi, inclusa una tavola rotonda sul rapporto fra arte e Shoah, cui hanno preso parte la stessa Nava Semel, Adele Valeria Messina, Isabella Calidonna e l'architetto Giuseppe Arcidiacono. Arcidiacono, in particolare, ha illustrato nei suoi interventi  una mostra che, aperta sempre nel Museo e dedicata al Memoriale degli Italiani ad Auschwitz, resterà visibile su prenotazione fino al 7 novembre. Un motivo in più per tornare a Ferramonti, mentre già si guarda alla prossima edizione del Corso.

 

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