Una vertenza su cui è calato un silenzio assordante quella dei sorveglianti idraulici calabresi da tre mesi senza stipendio e con grandi incertezze sul loro futuro. Da mesi chiedono alla giunta regionale di voler trovare una soluzione alla loro condizione anche perché tra poco arriveranno le piogge e il monitoraggio delle aste fluviali, servizio fondamentale per prevenire disastri e catastrofi, rischia di essere inadeguato e non certo per colpa dei lavoratori. I 300 sorveglianti, sparsi su tutto il territorio calabrese, sono assunti part-time, si devono recare sul posto di lavoro con mezzi propri nonostante percepiscano 700 euro al mese che vengono erogati con enormi ritardi e non hanno la strumentazione idonea. Nonostante ciò loro ci sono, ma le istituzioni sono assenti. Inascoltata anche la lettera aperta inviata al presidente della repubblica e al premier Monti. Da qui l’ennesimo appello alla giunta Scopelliti di mantenere le promesse fatte, ma anche ai sindacati che secondo i lavoratori non seguono la vertenza in maniera incisiva. “Provassero i politici – si legge nell’ultimo comunicato – a vivere con 700 euro al mese e con le tasche vuote da 90 giorni!”.