Quattro operai della centrale Enel del Mercure, a Laino Borgo, sono saliti per protesta su una ciminiera dell'impianto. I lavoratori chiedono garanzie sul loro futuro occupazionale in vista della Conferenza dei servizi organizzata dalla Regione Calabria per il 10 ottobre. "Ciò che temiamo - hanno sostenuto i lavoratori - è che venga ulteriormente rinviata, determinando così altri ritardi, ogni decisione sul futuro dei cento dipendenti della centrale".
"Quattro lavoratori sono saliti stamani sulla ciminiera del stabilimento della centrale Enel del Mercure e scenderanno solo se verranno confermati gli impegni e garantita la continuità dell'impianto. Si battono perché vengano mantenuti gli impegni e si creino i posti di lavoro alla Centrale a biomasse del Mercure. L'impianto sta morendo per colpa di una burocrazia ostinata e miope". Lo sostengono, in una nota, le segreterie regionali della Cgil e della Filctem. "Se la riapertura non sarà autorizzata entro il 31 dicembre - aggiungono - la mancata riattivazione farà perdere posti di lavoro e incentivi governativi, con un doppio e irreversibile danno.
Il prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro, ha convocato per martedì prossimo, 9 ottobre, un tavolo con la Regione Calabria, l'Ente Parco del Pollino, la Provincia di Cosenza, l'Enel e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil per discutere della centrale del Mercure in vista della conferenza dei servizi fissata per il 10 ottobre. La convocazione dell'incontro è stata decisa dopo che quattro lavoratori della centrale stamattina sono saliti su una ciminiera dell'impianto, alta 65 metri. Stamattina al prefetto Cannizzaro si era rivolto il segretario generale comprensoriale della Cgil, Angelo Sposato, dicendosi "fortemente preoccupato di quanto potrebbe succedere" e per chiedere la convocazione urgente di un tavolo interistituzionale per l'esame della questione. I quattro lavoratori che sono saliti sulla ciminiera, per il momento, proseguono la loro protesta.
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