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Comune di Reggio
Si infiamma la polemica

"Il difficile momento che sta attraversando la nostra comunità ci impone, nella veste sia di amministratori e politici che di cittadini, una serena e sobria riflessione. In questo ultimo periodo, infatti, si è sviluppato un dibattito connotato da toni roventi che non appartengono alla tradizione ed alla cultura a cui si ispira il nostro agire politico". Lo affermano, in una nota congiunta, il vicesindaco di Reggio, Demetrio Porcino e l'assessore comunale alla Pubblica istruzione Vincenzo Nociti. 

"D'altronde Reggio - proseguono Porcino e Nociti - non è immune dal clima che ormai da circa venti anni caratterizza il panorama politico nazionale in cui il profilo della personalizzazione e della demonizzazione dell'avversario, percepito come nemico da abbattere, ha prevalso sul significato intimo e nobile della politica, quella vera, intesa come puro servizio in favore della collettività. Porcino e Nocito aggiungono precisando che "non siamo aspiranti concorrenti di coloro che sono iscritti al club degli 'strattonatori della giacchetta del Ministro Cancellieri'. 

Per tradizione culturale noi siamo estremamente rispettosi del ruolo delle istituzioni e di conseguenza del lavoro che sta svolgendo il Viminale a cui sentiamo solo il dovere di chiedere celerità nell'assumere la decisione in quanto la città deve riprendere il proprio cammino, riacquistando, per tale via, il senso di fiducia del cittadino, nel ricordo e nell'orgoglio di una Reggio bella e gentile. Tuttavia non possiamo sottacere la contradditorietà di una norma, quella sullo scioglimento per infiltrazioni mafiose, che individua una cura peggiore del male. Per questi motivi chiediamo che, qualora dovessero riscontrarsi infiltrazioni della criminalità organizzata ricollegabili a responsabilità puntuali, vengano intraprese, sempre con spirito garantista e mai giustizialista, le azioni ritenute più conducenti per rimuovere le criticità senza far pagare il conto ad una intera comunità".

 *** "Bersani ha chiesto indirettamente al ministro Cancellieri di sciogliere il consiglio comunale di Reggio per abbattere poi il governo regionale: la Calabria è l'unica regione dove il centrodestra ha vinto dappertutto e il disegno é chiaro". Lo afferma l'ex portavoce regionale del Pdl, Mario Campanella. 

"Le parole del segretario del Pd sono gravissime - sostiene Campanella - fanno rabbrividire: avrei detto la stessa cosa se a pronunciare quelle frasi fossero stati Alfano, Fini o Casini e parlo da giornalista e da libero cittadino. Se fossi reggino mi sentirei offeso da chi invoca provvedimenti che lederebbero il mio diritto, intangibile, a scegliere gli amministratori della mia città. Questa Regione, come tutto il Meridione, ha bisogno di una pacificazione tra le forze politiche, che non significa inciucio o consociativismo, ma rispetto e legittimazione reciproca: Scopelliti , anche per la sua giovane età, ha agito in maniera sempre coerente rispetto a questi principi". 

***"Il delirante diktat lametino rivolto da Bersani al Governo chiamato nei prossimi giorni a decidere sulle sorti della città di Reggio allarma, e neppure poco,per il linguaggio perentorio e denso di allusioni che si attagliano a contesti per nulla assimilabili ai circoli del bridge tanto cari a suoi colleghi di partito, oggi costretti a stare dietro le quinte". Lo sostiene Oreste Romeo, coordinatore provinciale di Reggio della Lista Scopelliti presidente. "'Monti sa quello che deve fare' è un messaggio poco onorevole - prosegue Romeo - perché per nulla rispettoso dell'Istituzione alla quale è rivolto. Quanto al merito, l'improvvida e sciagurata uscita di Bersani, in tutta la sua tracotanza, tradisce solo un metodo che non è azzardato assimilare a quelli efficacemente rappresentati nel film 'Le vite degli altri' a proposito della polizia segreta della defunta Ddr". 

*** "Giuseppe Scopelliti governatore della Calabria? Il ministro Cancellieri - afferma Michele Filippelli, presidente nazionale del movimento Difendiamo la libertà - nomini immediatamente una commissione d'accesso al Consiglio regionale e alla giunta regionale. Le ombre e i sospetti dell'opinione pubblica e delle istituzioni coinvolte non possono che portare a questa sintesi. Sembrerà banale ripeterlo, ma la Calabria ha necessità di legalità, trasparenza e competenza, requisiti assenti ormai in una terra governata da un gruppetto di disoccupati, dalle amicizie chiacchierate, arrivati dallo Stretto che con arroganza falsificano la realtà distruggendo la cosa pubblica e gridando a complotti giuris-mediatici irreali ed improponibili". (ANSA)

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