Saranno 38 imputati del processo “Minotauro” tutti appartenenti alle cosche di ’ndrangheta in Piemonte, a pagare le spese processuali. Con questo obiettivo la Guardia di Finanza ha effettuato ieri un sequestro beni conservativo per oltre 3 milioni di euro. I sigilli delle Fiamme gialle sono stati apposti a 108 immobili, 41 abitazioni, 40 terreni e 27 autorimesse, sparsi tra il Piemonte e la Calabria, nella Locride, Crotone e Vibo Valentia. Le unità immobiliari individuate e sequestrate dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Torino, tutte di provenienza lecita, concorreranno a coprire le spese già sostenute e quelle ancora da sostenere in tutte le fasi del procedimento, la cui prima udienza è già in calendario per il 18 ottobre. Soldi calcolati in base al costo delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, le indagini tecniche effettuate per quasi cinque dalla Direzione distrettuale antimafia di Torino.
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