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Bunker "calabrese"
in Brianza

bunker
Una botola nascosta nel pavimento della cucina, con un perfetto meccanismo di apertura telecomandata. Un bunker in piena regola per scappare ai blitz della forze dell'ordine, identico a quelli di 'ndranghetisti latitanti dell'Aspromonte. La novità è che il nascondiglio si trovava nel profondo Nord, a Giussano, piccolo comune della Brianza. Per la precisione in via Boito 23, dove il boss Antonio Stagno, di 44 anni, originario di Giussano e attualmente detenuto nel carcere di Opera per altri motivi, aveva la sua residenza. Si tratta di un vero e proprio bunker con una parete mobile che si aziona con un telecomando - ha spiegato il pm della Dda di Milano, Alessandra Dolci - come quelli che siamo soliti trovare in realtà come San Luca o Platì. Per gli investigatori é un dato molto importante perché dimostra l'ulteriore passo in avanti della 'ndrangheta al Nord, ormai cosi' a proprio agio da esportare tecniche ritenute esclusiva delle zone d'origine.
Il procuratore aggiunto del Tribunale di Milano, Ilda Boccassini, ha aggiunto che questo è momento di cambiamento per le 'ndrine, con i giovani che stanno prendendo il posto degli ''anziani". Nonostante ciò, però, resistono le tradizioni come quella dei bunker, di cui i calabresi sono considerati esperti costruttori.

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