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"Taglio budget duro
colpo a terme Luigiane"

"Condividiamo la forte preoccupazione dei dipendenti delle Terme Luigiane riguardo al proprio posto di lavoro e nel contempo evidenziamo un serio rischio di crisi per un settore di tutto rilevo nell'economia qual è quello del termalismo in provincia di Cosenza". Lo afferma il vicepresidente della Provincia Domenico Bevacqua dopo aver sentito telefonicamente, riferisce un comunicato, il presidente Mario Oliverio, fuori per una breve vacanza. "L'atto firmato dal Governatore Scopelliti, che taglia del 30% i budget degli stabilimenti termali per l'anno in corso - prosegue - infligge un durissimo colpo ad una realtà che, al contrario, dovrebbe essere destinataria di massima attenzione e sostegno. Il vero e proprio patrimonio rappresentato dall'importanza delle prestazioni erogate, dalle professionalità affermatisi negli anni, dalla stessa preziose e benefiche qualità delle sorgenti termali, non deve essere oggetto di meri calcoli numerici. Quello del termalismo, in provincia di Cosenza così come in Calabria, regione in questo senso favorita naturalmente, è un comparto che marca positivamente tutta l'economia di un territorio. Settecento posti di lavoro, nel caso della Sateca, non sono poca cosa, come non lo è il relativo indotto". E' per questo, informa ancora Bevacqua, che il presidente Oliverio, al suo rientro, promuoverà una iniziativa pubblica al fine di promuovere una mobilitazione ed un confronto istituzionale, anche per spiegare la bontà del PIS termale che la Provincia aveva coordinato e promosso. "I piani di rientro - conclude il vicepresidente della Provincia di Cosenza - non devono essere fatti tagliando indiscriminatamente e senza opportune ed approfondite valutazioni. Se la conseguenza di quanto stabilito, come sembra, sarà la chiusura anticipata della struttura termale non possiamo non invitare con forza a rivedere la decisione ed a regolarizzare un pregresso pesante di fondi che non sono stati erogati affinché le attività così importanti, considerata anche le implicazioni per i cittadini e la loro tutela della salute, possano essere messe al riparo da una situazione che può rivelarsi drammatica".

"La Regione ritiri il decreto del 7 agosto scorso con cui si riduce il budget destinato alle terme calabresi. Si rischia il collasso del settore già dal 31 agosto". Lo sostengono, in una nota, il deputato Franco Laratta e il consigliere regionale Carlo Guccione, del Pd, che stamani hanno incontrato, nel municipio di Acquappesa, i sindaci della zona, i consiglieri provinciali del Tirreno, una delegazione del sindacato ed alcuni dipendenti delle Terme Luigiane. "La Regione - hanno aggiunto - se non ritira o modifica il decreto del 7 agosto finirà per distruggere gli stabilimenti termali calabresi. Il fiore all'occhiello del settore turistico - economico calabrese. La decisione di Scopelliti dello scorso 7 agosto, di tagliare del 30% i budget degli stabilimenti termali per il 2012, porta praticamente alla chiusura degli stessi già al 31 agosto. A rischio anche un'eccellenza del settore: le Terme Luigiane di Acquappesa che potrebbero perdere diverse centinaia di posti di lavoro diretti e indiretti. Il decreto di Scopelliti prevede che il budget per le strutture termali calabresi Sateca Spa Terme Luigiane, Terme di Spezzano Albanese, Terme Sibarite Spa, Terme Caronte Spa, Stabilimento Termale Fonti Sant'Elia e Consorzio Termale Antonimina, dovrà essere calcolato al lordo dei ticket e della quota-ricetta, anziché al netto del ticket. Questa scelta è stata fortemente contestata stamane nel corso dell'incontro, da tutti i partecipanti. I sindaci hanno chiesto il ritiro del decreto e sono pronti ad una 'marcia su Catanzaro'". Guccione e Laratta, conclude la nota, "hanno ricordato come il settore delle Terme abbia in Calabria una notevole ricaduta economica. Le sole Terme Luigiane garantiscono cinquecentomila prestazioni termali all'anno, con un fatturato di tre milioni di euro, con 700 posti di lavoro garantiti. Ottime anche le prestazioni e i posti di lavoro garantiti da tutti gli altri stabilimenti calabresi. A Scopelliti è stato chiesto di rivedere le sue scelte immediatamente". (ANSA)

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