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'Ndrangheta, le cosche
occupano paesi stranieri

'La 'ndrangheta ha occupato territori e Paesi stranieri in quanto molto più ramificata e dotata di una rete, spesso dormiente, di relazioni sociali, soprattutto parentali''. Lo ha detto il capo della squadra mobile di Roma, Renato Cortese, nel corso della della ventesima serata del contest 'Tabularasa - La Frontiera', organizzato da Strill.it presso la Torre Nervi di Reggio Calabria.

Fino a pochi mesi fa Cortese era a capo della squadra mobile di Reggio Calabria dove "c'erano - ha detto - continui contatti con i colleghi delle Questure del Nord Italia e della Polizia di altri Paesi per la ricerca dei latitanti. Mentre quelli siciliani, di solito, rimangono nella Regione come segno di attaccamento e di controllo del territorio, per quelli calabresi, invece, accade spesso che essi vengano riacciuffati all'estero. Questo dato però non deve far pensare che i latitanti calabresi fuggano all'estero per paura".

"La criminalità organizzata calabrese un competitor senza rivali in quanto dotato di risorse e liquidità che nessun'altro possiede". Lo ha detto il Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Michele Prestipino, nel corso della ventesima serata della manifestazione Tabularasa.
"Il progetto della 'ndrangheta - ha aggiunto - presenta, di sicuro, una vocazione imperialista dal punto di vista economico tesa a mischiare risorse illecite, da 'lavaré, con quelle lecite. Non è, comunque, un fenomeno che agisce tramite semplici infiltrazioni. Basti pensare, per esempio, che in Lombardia ci sono addirittura 25 locali di 'ndrangheta''.
Prestipino ha poi aggiunto che "la 'ndrangheta possiede una doppia capacità: la prima è quella di saper esportare se stessa tramite il consenso sociale e grazie ad una forte struttura organizzativa. Si badi, tuttavia, a non pensare che la 'ndrangheta si consolidi all'estero attraverso blocchi o compartimenti autonomi. L'uso della violenza e la forza imprenditoriale vanno di pari passo, non sono alternativi. Un locale di 'ndrangheta non clona solo la sua struttura organizzativa, ma un complesso modello d'azione basato sul denaro, sul consenso sociale, sulla forza militare e sulla capacità di penetrare i corpi deboli della società. Quest'ultima è la seconda capacità fondamentale della 'ndrangheta: essa sfrutta la fragilità istituzionale a monte, così da innestare un sistema colluso e patologico''

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